Palazzo Viviani - Giberti (1906 - 1907)
viale XX Settembre
Arch. Giuseppe Sommaruga
La tragedia del “Titanic”, il monumento ai macchinisti di Porthmouth che perirono nell’affondamento del transatlantico della White Star e due storici edifici triestini: palazzo Viviani - Giberti, sede in viale XX settembre di un cinema che oggi si chiama “Ambasciatori” e casa Polacco, all’angolo di Corso Italia e via Imbriani.
C’è un sottile filo rosso che collega la tragedia più dirompente del trasporto passeggeri per mare, il monumento a ricordo dei macchinisti del transatlantico e i due palazzi triestini: questo filo è stato teso dallo scultore concittadino Romeo Rathmann, nato nel 1880 e passato ad altra vita l’11 ottobre 1961. Esattamente cinquant’anni fa.
Di Romeo Rathmann pochi nella nostra città ricordano le opere e la vita perché l’oblio ha avuto il sopravvento; altrettanto è accaduto in Gran Bretagna dove le sue statue, e i suoi altorilievi hanno nobilitato palazzi e monumenti realizzati dall’impresa costruzioni “WhiteHead & Son”. Tra questi una ninfa in bronzo, punto centrale d’interesse della “Temperance Fountain”, rubata qualche decennio fa. Ma anche un’altra statua modellata per il “London Postal Service War Memorial” che nel 1920 era posto nel “King Edward Building” della capitale britannica.
«Si è persa la memoria di questo grande scultore triestino», afferma l’architetto Francesco Fegitz che come un detective d’altri tempi ha cercato di ricostruire la vita di Romeo Rathmann, mettendo in fila le opere realizzate e i suoi luoghi di residenza e di lavoro. Non ci sono eredi diretti e i disegni, i modellini, sono andati dispersi. Al momento non è emerso un suo ritratto fotografico ed anche le sue ceneri che erano state riposte nel cimitero londinese di Stratham Vale, secondo il registro di quel camposanto, sono scomparse.
