chiesa Serbo Ortodossa di San Spiridione (1861 - 1869)
tra Via S.Spiridione e via Genova
Arch. Carlo Maciachini
Sorge nei pressi di piazza S. Antonio la chiesa dedicata a San Spiridione della Comunità Serbo-Ortodossa. La struttura dell’edificio, con pianta a croce greca coperta da una grande cupola sostenuta da quattro arconi e affiancata da quattro calotte emisferiche che ricoprono i quattro bracci della croce, ricorda lo stile bizantino delle chiese orientali; ha un’altezza di 40 metri. Il tempio fu aperto al culto il 2 settembre 1868 e può accogliere circa 1600 fedeli.
La pietra usata per la costruzione viene dalle cave di Santa Croce, cava locale, e da quelle di Brioni in Istria; le colonne della facciata sono in marmo rosso di Verona ed i cornicioni di marmo di Toscana. L'interno è decorato con pregevoli affreschi e pitture su fondo ad olio.
La chiesa è consacrata a S. Spiridione Taumaturgo. È stata eretta oltre cent’anni fa dalla devozione dei serbi che già secolo prima fondarono a Trieste la propria Comunità religiosa.
Grazie al loro nobile interessamento e alle loro donazioni, questi serbi devoti hanno reso possibile che nella accogliente Città di Trieste, allora sotto la sovranità dell’Impero austro-ungarico, venisse eretta questa chiesa maestosa quale luogo di preghiera e per conservare tramandare la fede dei loro padri.
Dal 1918 la chiesa di S.Spiridione e il culto cristiano orientale - si trovano sotto la protezione delle leggi italiane che ne garantiscono la libertà e l'autonomia.
Il tempio è costruito nella tradizione orientale a forma di croce, con cinque cupole, in stile serbo - bizantino. Il tempio ha un'altezza di 40 metri, è lungo 38 e largo 31 metri. Può accogliere 1600 fedeli.
L'edificio sorge sulle fondamenta della vecchia chiesa ortodossa eretta nella prima metà del'700. I lavori per costruzione del nuovo tempio si protrassero dal 1861 1869. Il progetto fu elaborato dal celebre architetto milanese Carlo Maciachini, mentre la direzione dei lavori affidata al triestino Pietro Palese e al decoratore milanese Antonio Caremi. A un altro grande artista lombardo Giuseppe Bertini, fu affidata l'esecuzione delle pitture tempio. La pietra con la quale è costruito proviene dalle cave di Santa Croce, sul Carso triestino, e dalle cave dell'Isola di Brioni, in Istria. Alcune colonne sulle facciate esterne sono in marmo rosso di Verona ed i cornicioni marmo di Toscana.
L'interno del tempio è decorato con pregevoli affreschi e pitture a olio. Sopra la Sacra Mensa e l'altare c'è una grande immagine di Cristo sul trono con i dodici apostoli.
Sulla parte destra del tempio è rappresentata l'Assunzione della Vergine. Sulla parte sinistra è raffigurato il primo concilio ecumenico di Nicea tenutosi nel 325. Si possono scorgere i santi padri sotto la simbolica presidenza di S.Spiridione, patrono di questo tempio. Sulla parte occidentale della chiesa è dipinto il sarcofago di S.Spiridione, che si trova nell'isola di Corfù, dove ancor oggi si conservano le sue reliquie.
L'iconostasi che divide il presbiterio dal resto della chiesa è in legno massiccio, decorata da una ricca ornamentazione intagliata. Nella prima fila in basso si trovano quattro grandi icone di eccezionale valore e grande pregio artistico: esse raffigurano la Madonna, Gesù Cristo, S.Spiridione e l'Annuciazione. Queste icone sono state eseguite in Russia nel primo '800, sono ricoperte in oro e argento, e originariamente si trovavano collocate già nel vecchio tempio preesistente. Nella fila superiore dell' iconostasi ci sono le raffigurazioni iconografiche dei santi serbi: 5. Simone Mirotocivi, S Sava, S.Stefano Prvovencani e dello zar Uros. Nella terza fila superiore si trovano le immagini del Battesimo di Cristo, della sua Crocifissione e Resurrezione. Tutto l'altare è ornato da pregevoli lavori di celebri iconografi e artisti.
All'interno del tempio è di particolare risalto il grande candelabro d'argento, donato dal principe russo - più tardi divenuto zar, - Paolo Petrovic' Romanov, durante la sua visita a Trieste, nel gennaio del 1772. La contessa russa Julija Samojlòva ha donato al tempio un Vangelo rivestito in oro, anch'esso di lavorazione russa, e preziosi paramenti sacerdotali. Nel tempio ci sono oltre 100 icòne, alcune delle quali molto antiche. Di particolare valore sono due Vangeli, di mezzo metro di lunghezza e trenta centimetri di spessore, con le copertine artisticamente lavorate a sbalzo in argento. Entrambi i Vangeli sono stati eseguiti nel 1797 da artefici veneziani.
Per la sua particolare bellezza e l'eccezionale valore artistico il tempio di S. Spiridione è stato posto sotto la tutela della Legge per la protezione dei monumenti artistici in Italia, e rappresenta uno dei monumenti architettonici più ammirati e caratteristici di Trieste.
Origini
Come si sa dalla storia della Chiesa, il Cristianesimo già dai suoi inizi fu perseguitato dall'impero romano. Nel periodo delle persecuzioni, che è durato circa tre secoli, soffrirono per la fede molti martiri cristiani. Nell'anno 313 l'imperatore Costantino pubblico a Milano un decreto che concedeva la libertà alla religione cristiana.
Subito dopo che il Cristianesimo ottenne la libertà nell'impero romano, si manifestarono l'una dopo l'altra molte eresie e varie concezioni dogmatiche, che successivamente a lungo turbarono la vita della Chiesa.
Tra il secolo IX e XI si giunse a conflitti tra rappresentanti del Cristianesimo occidentale e di quello orientale, tra i Papi di Roma e i Patriarchi orientali ed in particolare con il Patriarca di Constantinopoli.
Però la polemica non aveva per oggetto gravi divergenze dogmatiche o concezioni etiche (tali divergenze aumentarono successivamente), ma in questa circostanza scoppiò con tutta la sua forza una divergenza ecclesiastico - giuridica ed ecclesiastico - politica. Il Conflitto fu reso più grave dalle differenze culturali e nazionali tra l'Oriente greco e l'Occidente latino.
Motivo principale del contrasto fu la lotta per il primato ed il potere. L'Occidente portava argomenti storici e teologici asserendo che i Papi di Roma avevano un'autorità giuridico - canonica sin dal principio del Cristianesimo e che l'avevano ricevuta dall'Apostolo Pietro e che Pietro l'aveva ricevuta dallo stesso Cristo. Ed in ciò si richiamavano al testo evangelico di Matteo 16,19- A te darò le chiavi del regno dei ciel4 e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. L'Oriente non voleva neppure sentire parlare di argomenti di questo genere (cfr.Mat. 18,18 - il perdono cristiano. - In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.) Tutto ciò, assieme ad altre divergenze canonico - disciplinari, liturgiche e dogmatiche, la teologia orientale proclamò innovazioni occidentali ignote alla Chiesa orientale ed a tutta la Chiesa delle origini.
Ad es., il Credo della Chiesa occidentale differisce da quello della Chiesa orientale nell'VIII articolo, che nell'Ortodossia è cosi concepito: "Credo nello Spirito Santo, Signore, apportatore di vita, che dal Padre procede", mentre nella Chiesa occidentale è aggiunto "che dal Padre e dal Figlio procede".
La Chiesa ortodossa in realtà ha conservato la formula primitiva del Credo, che si fonda sulle parole di Gesù: "il consolatore ...Spirito di Verità, che dal Padre proceda" (Cfr.Gv. 15,26).
I contrasti tra l'Oriente e l'Occidente durarono, con interruzioni nel tempo e pacificazioni, dalla metà del IX secolo al 1054, quando con reciproco anatema il Papa ed il Patriarca di Costantinopoli si scomunicarono a vicenda e dichiararono scismatica ed addirittura eretica la parte avversa. Da quel tempo sussistono due forme di Cristianesimo: quello orientale o ecumenico, quello occidentale o romano - cattolico.
Tra loro sussistevano anche precedentemente alcune differenze insignificanti, ma dopo la rottura del 1054 queste differenze che aumentarono sempre più non solo nell'ambito liturgico, ma anche in quello dogmatico. Gli Ortodossi non hanno accettato le nuove formulazioni dogmatiche della Chiesa romano - cattolica. Gli avvenimenti storico - politici nel corso dei secoli successivi hanno spesso provocato un'autentica atmosfera di sanguinosa polemica, tra i Cristiani occidentali e quelli orientali.
Nel sec. XVI nell'ambito del Cristianesimo occidentale si ebbe la rivolta della Riforma. In tal modo, accanto alle già esistenti forme del Cristianesimo ortodosso e romano cattolico si afferma una terza forma di Cristianesimo, il Protestantesimo.
